Le metamorfosi di Meo Fusciuni

12 Giu 2018


 

La sperimentazione si fonde con la poesia, nelle opere di Meo Fusciuni, il naso simbolo della sicilianità nel mondo, che esordì nel settore della profumeria artistica indipendente con l’affascinante Trilogia del Viaggio (1° Nota Rites de passage, 2° Nota Shukran, 3° Nota Ciavuru d’Amuri). 

Dopo Notturno, fatto di tenebre e parole d’inchiostro, scritte a mano sotto la flebile luce di una candela, all’alba, tornò la Luce, l’equilibrio, il silenzio, la rinascita interiore. Ma il viaggio introspettivo – che passa per L’Oblìo – non è ancora terminato, come si evince dalle stesse parole del poeta del profumo:

Il Ciclo della Metamorfosi è un ”passaggio”. Il suo primo capitolo mi ha portato a confrontarmi con la mia solitudine di uomo. La metamorfosi attraversa uno stato di coscienza, l’umana condizione. Fermarmi è necessario, pensare è fondamentale al mio proseguire, capire che il nulla è tutto e che ogni frammento di questo lavoro trascorso con me stesso, racconta… La solitudine è nella mia vita, è una componente che vive con il mio respiro, ma non sempre ho potuto parlare con lei. L’ho fatto ora, grazie a questo passaggio, al cambiamento fisico dal passato, un nuovo luogo dove rinchiudermi, dove nascondermi, dove ascoltare il suono del profumo. Il precedente stato di dimenticanza dell’oblìo ha lasciato ora spazio ad uno mondo di ricordi, come una frana improvvisa. Io sono ancora lì, in una piccola stanza, aspettando. Fuori passa il tempo, passano le stagioni, passano le persone. Volano gli ombrelli nel cortile della quiete. Scrivevo tempo fa: ”la metamorfosi che noi cerchiamo è nel cammino che stiamo facendo. Cadiamo, nel fondo, nel buio, nella grotta della vita, e da lì, sentiamo l’odore del cambiamento, della nostra metamorfosi”. La personale solitudine dell’uomo con il tempo, con lo spazio, con le cose che ci circondano e mutano.”

 

 

Un mondo complesso, fatto di silenzio, solitudine, introspezione, che ha portato Meo Fusciuni a scrivere una canzone: parole dedicate a un amico che si rivelano un mantra, un ulteriore passo in avanti verso la metamorfosi, verso la piena conoscenza e consapevolezza di sé. Nasce, così, Little song, una musica interiore composta dal suono dei propri pensieri, che si trasforma in una nenia, una rassicurante melodia olfattiva.

Il fugace esordio speziato esperidato fa da preludio a una rosa turca, miscelata a fondi di caffè, per poi adagiarsi su una inconsueta base, da cui emergono note di tabacco, che si fondono e confondono con note animali, rese impalpabili da tocchi aromatici, resinosi e balsamici.

 

My Experience:

Notturno è una poesia olfattiva scritta con inchiostro, rhum e frutti di ananas, lasciati maturare a lungo. Luce rivela note secche di tabacco, sandalo e cedro, che diventano quasi umide, scaldate da sapienti tocchi di vaniglia. Mentre Little song, l’ultima nata, ammalia e seduce con la sua rosa, così eterea e soave e così oscura al tempo stesso.

​Impossibile scegliere…

Marina Donato

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